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sabato 13 febbraio 2016

RECENSIONE FILM (20) - GAME THERAPY

SCHEDA DEL FILM:
USCITA: 22/10/2015
PAESE: ITA 2015
ATTORI: FaviJ, Federico Clapis, Leonardo Decarli,Zoda
REGIA: Ryan Travis
SCENEGGIATURA: Adam Lawson, Giacomo Berdini,Marco Cohen
PRODUZIONE: Indiana Production, Webstar Channel e Pulse film
GENERE: Azione, Commedia, Fantasy
MUSICHE:1.Waiting for the Game2, The Bullies, 3. Back in the Classroom, 4. First Connection. 5. Connected, 6. Inside the Game for the First Time, 7. Running in Middle Ages, 8. Kabul, 9. Arab Shooting, 10. New Disconnection,11. Egyptian Snakes, 12. G-Traps, 13. Rescue of a Child, 14. Coming Back After the Shooting, 15. Normal Life, 16. Tense Situation in La
17. Return to the Medina, 18. First Sighting, 19. Egyptian Statuette, 20. Ethereal, 21. Taking the Key, 22. In Extremis, 23. Beginning of a New Mission, 24. Return to the Multiverse, 25. Battle for the Multiverse, 26. Preparation to the Final Showdown, 27. Swords and Horrors in the Multiverse, 28. Closing of the Game, 29. Real Life, 30. Is This the End?, 31. Game Over, 32. Dance Game/Challenge

TRAMA:
Francesco (Favij) sta per finire la scuola, è un ragazzo intelligente e ironico, ma la sua intelligenza e ironia si esprimono al meglio nel mondo dei videogame, in cui si rifugia per sfuggire alla realtà, che trova noiosa, limitata e pericolosamente imprevedibile. Le ore passate chiuso in camera sua al computer preoccupano i suoi genitori, che lo trascinano periodicamente da diversi psico-specialisti. Il desiderio di Francesco è di approdare su una sua personale Isola che non c'è, dove tutto quello che ha sempre sognato è possibile...ora quel desiderio sembra avverarsi. Dopo anni di lavoro è infatti riuscito entrare nel mondo virtuale, dove le obsolete leggi della fisica e della società sono superate, un universo di videogiochi, ovvero la GL (Game life) come la chiama lui. In questo mondo tutto è possibile, e Francesco ne è il deus ex machina. Finalmente ha davanti a se un mondo in cui si sente libero. Giovanni (Federico Clapis) pluri bocciato è ancora alle superiori, bloccato dall'idea di dover fare delle scelte: l'università o il lavoro, uscire di casa o restarci ancora... insomma crescere. Sua madre lo tiene sotto controllo con l’aiuto di diversi specialisti nel tentativo di aiutarlo…Francesco svela la sua invenzione a Giovanni: ha lui la terapia perfetta per risolvere i loro problemi: la Game Therapy, ovvero l’ingresso nella realtà virtuale, arena in cui sconfiggere le loro difficoltà. Peccato che la parola risolvere abbia per i due amici un significato "leggermente" diverso.

TRAILER:




RECENSIONE:
Ho letto e visto molte recensioni negative di chi aveva visto il film e queste le accetto. Quello che non mi piace era chi screditava questo film a prescindere, solo perché va di moda andare contro corrente e in questo caso ancor di più perché, c’erano degli yotubers.

Quello che trovo di sbagliato in questo film e in generale nel modo di pensare di chi produce film o libri, è il fatto che non viene più valutata la capacità di una persona, ma si tende a valutare la popolarità di una persona, come se questa cosa fosse un valore. Forse dovrebbero recitare chi ha studiato per fare questo mestiere. Lo stesso ragionamento può essere applicato ai libri: ci sono troppi libri che vengono pubblicati solamente perché quella persona è conosciuta, mi piacerebbe un mondo, forse è un utopia, dove viene premiato il merito.

Da noi non ci sono molti film fantasy o di fantascienza e se questo film va bene, credo che possa essere un buon trampolino di lancio per portare al cinema altri film del genere.
Alcuni dei libri che ho letto come, la saga di Elisa S. Amore, Multiversum e libri di Licia Troisi, meriterebbero di essere trasformati in un film.

Il film inizia con il creatore di un videogioco viene intervistato e dice di voler creare un mondo virtuale in cui l’impossibile diventa possibile.

I due protagonisti di questo film sono Francesco e Giovanni entrambi due giocatori. Francesco è un hacker, a scuola è tormentato dal bullo Gianfilippo e sua madre sta per sposare una donna più giovane. Giovanni passa le ore a giocare ai videogiochi ed è amico di Francesco.

Un giorno Francesco trova un Easter Egg all'interno di un programma ideato da Holden e hackerandolo trova delle coordinate che lo portano a un dispositivo che riesce a mandare la coscienza all’interno di un videogioco.

Entrambi i protagonisti di questa storia, vengono scaraventati da uno psicologo all’altro per risolvere i loro problemi che li portano a rifugiarsi dentro al mondo dei videogiochi.

Se paragonato al mondo cinematografico italiano, dove ci ripropinano sempre le stesse cose, senza mai osare e realizzare film fantasy o di fantascienza, questo film potrebbe essere definito un capolavoro. Appunto potrebbe, perché ci sono delle cose che non mi sono piaciute.

La cosa più brutta di questo film è stata la recitazione di Clapis e Favij, il loro tono di voce era sempre piatto e non riuscivano a enfatizzare le frasi e a trasmettere allo spettatore le emozioni dei personaggi che interpretavano. 
Invece hanno recitato in modo accettabile Zoda e Decarli.

La trama era interessante, ma forse chi non è esperto di videogiochi, si può trovare in difficoltà a capire di quale videogioco stanno parlando. La trama mi è piaciuta molto, anche perché era molto originale. Forse questo film è rivolto maggiormente a chi gioca ai videogiochi.

In certi punti la storia mi ha un po’ annoiata, non per la trama, ma per il modo di recitare dei protagonisti.

Gli effetti speciali non sono davvero niente male, erano davvero molto belli da vedere. Anche i costumi mi sono piaciuti molto, soprattutto quelli dei videogiochi. Molto bella anche la scenografia dei giochi.

La storia procede in un modo un po’ piatto fino a quando Giovanni troverà quello che cerca Francesco, si scoprirà chi è il villan di questa storia e chi c’è dietro al dispositivo che riesce a mandare la coscienza all’interno di un videogioco.
Il combattimento finale, tra i due protagonisti e il villan mi è piaciuto veramente tanto.

Non me lo sarei mai aspettata, ma questo film mi è piaciuto, non è un capolavoro e nemmeno il mio preferito, ma si lascia guardare. Per com’è finito spero che ci sia un seguito.

Trovo che questo film lasci un bel messaggio, che se siamo in difficoltà possiamo rifugiarci in qualcosa che ci piace, ma poi dobbiamo aprire gli occhi e capire che la vita vera va vissuta.


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