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domenica 13 ottobre 2013

LE MIE STORIE (1/4) : ACROSS THE TIME: (PARTE 3)



DISCLAIMER:
È assolutamente vietato copiare il contenuto dei post incentrati sulle mie storie. Tuttavia potete copiare la sinossi e condividere sui vostri blog la data d'uscita dei capitoli successivi.


PER LEGGERE LA SECONDA PARTE DI “ACROSS THE TIME: UN MESSAGGIO” CLICCA QUI.

QUALCOSA D’INASPETTATO

Aveva appena finito di pranzare e di mettere apposto la cucina. Dopo andò in camera a cambiarsi per uscire.
Uscì di casa e prese la sua macchina per andarla a trovare. Era ancora sconvolto per le cose che erano accadute prima.
“Com’è possibile che siano successe tutte quelle cose?, saranno state coincidenze oppure, c’è ancora speranza?”. Si chiese, mentre con la macchina sfrecciava per la strada.
Il tempo non era dei migliori, il cielo s’era scurito ed era sicuro che di li a poco sarebbe piovuto.
Ci mise più tempo del dovuto ad arrivare al cimitero.
Quando arrivò al cimitero, parcheggiò la  macchina e s’avvio alla tomba di lei. Lui, andava sempre a trovarla, non solo nelle ricorrenze speciali. Gli piaceva sedersi vicino alla sua tomba e raccontarle la sua vita.
Andò a comprare un vasino di fiori dal fioraio che si trovava di fronte al cimitero. Dopo, si mise a sedere vicino a alla tomba di lei e incominciò a parlarle proprio come se fosse di fronte a lui.
«Lo sai che oggi sarebbe stato il nostro anniversario, questo sarebbe stato il nostro… beh!, l’hai sempre saputo che mi dimentico le date e quando eri con me mi prendevi sempre in giro per questo. Mi sarebbe piaciuto sentirti qui vicino, ma purtroppo ti ho perso troppo presto.
Lo sai anche che non sono mai stato bravo con le parole a differenza di te che eri bravissima, ma ti dimostravo spesso che ti volevo bene».
Smise di parlare e chiuse gli occhi quando si rese conto che si stavano riempiendo di lacrime. Era difficile cacciare indietro le lacrime, quando il dolore, anche a distanza di anni era sempre vivo dentro di lui.
Con il tempo passa, dicono tutti, eppure non è così; la cosa giusta da dire sarebbe che con il tempo ci farai l’abitudine, l’accetterai, eppure ti basterà pensarla un secondo per sentire il dolore.
Quando riaprì gli occhi, li aveva leggermente velati dalle lacrime; dopo, tirò su con il naso.
Tutto a un tratto ebbe una strana sensazione, come se qualcuno gli facesse una carezza sulla guancia.
Prima aveva sentito il tocco di una mano sulla spalla, ora sulla guancia e prima tutti quegli oggetti di lei sparsi per la casa.
Appoggiò la piantina di fiori sopra la tomba e se ne andò; prima d’andare via, diede un ultimo sguardo.
Salì in macchina e ripartì verso casa. Non appena tornò a casa, si mise a mettere apposto tutti quegli oggetti che non erano più nella scatola di Nora. Li rimise tutti dentro e la sigillò. Peccato che il suo cuore e le sua mente non poteva essere sigillati dal dolore, ma Dennis non la voleva dimenticare, perché nonostante tutto lei era un bel ricordo di una bella parte della sua vita.
Dopo, si rimise a studiare, ma  questa volta non accese il computer, ma si mise a ripassare dagli appunti che aveva preso alle lezione.


Più tardi, verso le sei, rientrarono i suoi genitori da lavoro, mentre Dennis stava leggendo il suo libro preferito.
Sua madre s’affaccio alla camera di Dennis.
«Tutto bene?, quelle domande?». Gli chiese.
Dennis si voltò verso di lei e le fece un sorriso prima di risponderle, ma non era un sorriso felice, ma bensì amaro.
«Tutto bene, c’avrò inciampato nel buio e si sarà aperta quella scatola, ieri sera, sì, deve essere successo ieri sera».
«Vado a preparare la cena, ti chiamo quando è pronto». Sua madre non gli disse del loro anniversario, perché sapeva che parlare di lei lo faceva stare ancora male.
Cenò e dopo si rimise di a rileggere il libro che aveva interrotto poco prima d’andare a mangiare.
Guarda caso, questo libro parlava proprio di un ragazzo che salva una ragazza. Sarebbe stato bello se la vita fosse stata come in un libro, sarebbe bastato premere il tasto back space per tornare indietro o vivere mille avventure per salvare la ragazza; ma purtroppo la vita reale non è così.

“Quella stessa notte lui sognò d’essere il ragazzo del libro che lottava contro tutti per salvare lei, la sola è unica che amava. Dopo, mille battaglie la salvava, rischiando persino la vita”.

La mattina, non appena si svegliò accese il suo computer, per poi andare a controllare il suo account su Facebook  com’era sempre abituato a fare appena sveglio.
Dopo, andò in cucina a scaldarsi una tazza di latte; nel frattempo accese la televisione e la mise sul suo programma preferito. Si mise a sedere e si rilassò solo quando incominciò a mangiare i suoi cereali al cioccolato.
Dopo essersi lavato la faccia, le mani e i denti, andò a sedersi alla sua scrivania.
Appena aprì il browser, andò subito sul suo account Facebook, nessuno dei suoi amici era ancora connesso.
Nel frattempo il cielo s’era scurito ed era diventato minaccioso di pioggia, allora controllò il meteo e si rese conto che di li a poco sarebbe piovuto.
Dopo una ventina di minuti incominciò a piovere e poi a tuonare, ma i tuoni erano molto lontani da lui e per questo, decise di rimanere al computer.
Ogni tanto entrava in Facebook con l’account di Nora, gli piaceva rileggersi i messaggi di lei, quando non lo facevano soffrire, perché in in quelle frasi c’erano molti ricordi dei giorni che avevano passato insieme.
Tutto a un tratto un tuono più forte, colpì proprio vicino alla sua casa provocando uno sbalzo di tensione e la corrente andò via all’improvviso, proprio quando s’era accorto che c’era qualcosa di strano nell’account di Nora.
Tutto si spense, il PC si spense all’improvviso proprio, mentre Dennis aveva notato qualcosa di strano. Provò a riaccenderlo, ma s’accorse che non c’era corrente nella sua camera e neanche nel resto della casa.
Dopo un po’ di tempo ritornò la corrente e poté riaccendere il computer; non appena fu pronto andò a controllare nuovamente su Facebook, entrando con l’account di Nora.
Come poteva spiegarsi quello che vedeva davanti agli occhi, come poteva spiegarsi tutte quelle cose che gli erano accadute con i ricordi di Nora sparsi per la casa.
Ma come poteva spiegarsi che Nora, avesse scritto a una sua amica tre ore prima che lui si connettesse con il suo account.
Uscì dall’account di Nora per rientrare con il suo.
Che spiegazione ci sarebbe potuta essere?. Qualcuno, forse gli aveva hackerato il suo account?. Uno scherzo di cattivo gusto?.
“No, impossibile, non credo. Ma allora che spiegazione ci può essere”. Pensò Dennis.
Per un po’ smise di pensarci, mentre studiava sul libro, quando tutto a un tratto sentì un trillo, da Facebook.
Alzò gli occhi dal libro, per guardare lo schermo del computer, qualcuno gli aveva scritto.

“Ciao, amore, sono io Nora… oggi è il nostro anniversario 1 anno insieme a te e sono sicuro che ne festeggeremo molti altri”.

Appena lesse questo messaggio, restò di stucco, non sapeva darsi delle spiegazioni. Controllò la data del messaggio e s’accorse che era di pochi minuti fa.
Che spiegazione poteva avere.
Decise di risponderle.

“Certo, amore. Ti devo fare una domanda, forse ti sembrerà stupida ma che anno è?”.

Dopo qualche minuto gli arrivò una risposta.

“Amore, ma mi prendi in giro. Comunque, è il 28 giugno 2008”.

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